Friluftsliv, ovvero come sentirsi a casa nel selvatico

La pedagogia del bosco ha le sue origini in Scandinavia, dicono grazie alla speciale connessione dei popoli scandinavi con il selvatico, grazie alla friluftsliv, che letteralmente significa “vita all’aria aperta”. Capire più profondamente cosa significa questa parola, difficilmente traducibile, può aiutare a capire meglio anche la pedagogia del bosco.

Friluftsliv non è semplicemente stare all’aperto, ma è un’esperienza di vera connessione con l’ambiente, grazie alla quale una persona si sente a casa quando è in mezzo al selvatico, anche in luoghi in cui non è mai stata. Non è una singola esperienza, ma un modo di vivere in cui pratica, valori e identità si uniscono in una visione del mondo non antropocentrica. Nasce dall’incontro incondizionato con il selvatico: richiede tempo, immersione in tutte le sue dimensioni, anche meno scontate e accoglienti, in modo disinteressato e partecipe. E’ il ritorno al legame biologico originario tra umano e ambiente tramite la risintonizzazione con i ritmi naturali, l’armonia ritrovata di esperienza sensoriale/motoria/del pensiero in una dimensione ricca di stimoli. Grazie alla friluftsliv si genera un modo diverso di vedere il mondo, basato sulla consapevolezza profonda dell’unità essere umano-ambiente-altri esseri viventi. E si rafforza il senso di comunità e di sicurezza, perché la persona ha fiducia nelle risorse proprie, dell’ambiente e de* altr* per affrontare ogni difficoltà.

Le esperienze che portano alla friluftsliv non possono avere degli obiettivi di controllo e dominio sulla natura, né obiettivi egoistici di ottenere o imparare qualcosa di specifico per sè. Non si possono identificare con un’attività specifica, tanto meno competitiva. Oggi anche in Scandinavia non tutt* conoscono il significato filosofico di friluftsliv, alcun* la intendono come attività all’aperto in generale (anche grazie allo sfruttamento commerciale del termine per vendere esperienze outdoor), altr* non conoscono neanche la parola, usata per la prima volta da Ibsen in una poesia della metà dell’Ottocento.

Di sicuro però questo sentimento, così difficile da spiegare a parole per chi non l’ha provato, è legato intimamente alla storia evolutiva della nostra specie e ogni popolo l’ha vissuto quando è riuscito a vivere in armonia con l’ambiente circostante. E’ la dimensione naturale per lo sviluppo e l’apprendimento, perché le energie di mente e corpo lavorano in sintonia al massimo delle loro possibilità.

Bibliografia:

Gelter H., Friluftsliv: the scandinavian philosophy of outdoor life, Canadian Journal of Environmental Education, n. 5, Summer 2000.

Kubala P., Friluftsliv, the mysterious, the ordinary, the noticeable, and the extroardinary, Palacky University, Olomouc.